Merendine per bambini: tossiche per il sistema nervoso?

Fonte: Terranauta

 

I nostri bambini vanno matti per le merendine. E noi spesso li accontentiamo, mettendo da parte le marmellate delle nonne. E non ci rendiamo conto che, così facendo, stiamo intossicando i nostri figli. Gravemente.

 

E’ noto che i cibi freschi e genuini di cui è composta la cucina mediterranea sono amici tanto della linea, quanto della buona salute. La conferma viene da uno studio triennale dell’Università di Liverpool, svolto di concerto con la Soil Association, un’organizzazione leader nel Regno Unito per il sostegno e la certificazione dei cibi e delle coltivazioni biologiche, e la Organix, importante azienda inglese produttrice di merende biologiche per neonati e bambini.

E’ stato infatti dimostrato che quattro additivi alimentari comuni, largamente usati negli snack per bambini, hanno in realtà effetti neurotossici rilevanti, in particolare quando si trovano combinati nello stesso prodotto.

Ma quali sono gli additivi incriminati? Eccoli:

E 133 blu brillante

E 621glutammato monosodico

E 104 giallo di chinolina

E 951 aspartame

E’ evidente che merendine dolci, saporite e dai colori vivaci attraggono i bimbi (e gli adulti…) assai più del buon vecchio pane, burro e marmellata, ma a quale prezzo?

Lo studio ha rivelato che la compresenza di questi additivi in tavolette di cioccolata, snack e succhi di frutta rallenta la crescita delle cellule neuronali e interferisce con la corretta trasmissione dei segnali da parte di queste ultime.

In particolare il blu brillante in combinazione con il glutammato monosodico raggiunge un effetto neurotossico di 4 volte superiore a quello mostrato se usato singolarmente, mentre il colorante giallo E104, in presenza dell’aspartame, ha una tossicità di 5 volte superiore.

E’ evidente quindi che è proprio la combinazione dei diversi additivi a potenziarne gli effetti negativi sul sistema nervoso, mentre appare evidente la lacunosità degli studi condotti in passato su queste sostanze, i cui effetti sinergici sono stati finora trascurati.

La sperimentazione è avvenuta inoculando in cellule derivanti da neuroblastomi di topo sia singoli additivi, sia miscele di additivi in concentrazioni diverse: si è così verificato che le quattro sostanze, testate a coppie, riducono la crescita neuronale in misura superiore alla somma degli effetti di ogni sostanza somministrata singolarmente.

Attraverso un’ulteriore analisi a campione per verificare la presenza degli additivi nei cibi di largo consumo, è stato sempre riscontrato l’utilizzo di più di un additivo alimentare. In molti dolci per bambini sono stati trovati il blu brillante e il giallo di chinolina, mentre negli snack a base di mais sono stati riscontrati sia l’aspartame che l’acido glutammico.

In Italia la denuncia è partita dall’Associazione Italiana Agricoltura Biologica (AIAB), che invita a verificare la salubrità dei cibi che acquistiamo, soprattutto in considerazione della carenza di studi approfonditi sugli effetti della maggior parte degli additivi e coloranti alimentari così come sulla pericolosità del mix additivi – residui di pesticidi riscontrabile nei cibi.

Mentre quindi noi continuiamo a gustare confetti colorati con il blu brillante, gelatine alla frutta ricche di giallo di chinolina e succhi di frutta all’aspartame, saggiamente gli Stati Uniti, patria di tutte queste sostanze, iniziano un’inversione di rotta con la legge bipartisan, presentata a Camera e Senato, che mira a mettere al bando dalle scuole patatine fritte, salatini, snack e Coca Cola. Il provvedimento prevede infatti l’adeguamento degli standard nutritivi dei cibi e delle bevande vendute nei campus, distributori automatici compresi, ai principi dietetici del cibo delle mense, individuando nel cibo-spazzatura e nelle bibite zuccherate la causa principale della crisi della salute pubblica americana, a partire dall’enorme diffusione del diabete e dell’obesità.

In attesa che anche la nostra politica si metta in moto, faremmo dunque bene a seguire l’esempio d’oltreoceano, portandoci al lavoro yogourt e frutta che ci distolgano dagli invitanti quanto dannosi richiami delle “macchinette” da ufficio, e magari dedicare un pò di tempo, nel fine settimana, a preparare un torta semplice per la colazione, o giocare con i nostri bambini alla preparazione della merenda – affettare il pane, spalmare il miele, leccare il cucchiaino -, per scoprire che quei momenti passati insieme possono essere più dolci e appaganti di qualsiasi merendina.

Merendine per bambini: tossiche per il sistema nervoso?ultima modifica: 2009-04-03T10:10:00+02:00da bibendum3
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